Pandino

A poca distanza da Crema, in direzione Milano, incontriamo il borgo di Pandino che sorge in una zona prevalentemente agricola, bagnata da corsi d’acqua e fontanili, nel territorio che era anticamente occupato dal Lago Gerundo e abitato dal leggendario Drago Tarantasio.

La prima notizia documentata su Pandino risale al 1144 ma entra nella storia nel XIV secolo, quando il signore di Milano, Bernabò Visconti, vi fece costruire una residenza di caccia. La presenza dei signori milanesi fu un punto di attrattiva per molte persone che cercavano un luogo sicuro dove stabilirsi, sperando di trovare lavoro presso il castello; Pandino cominciò così gradualmente ad ingrandirsi.

I feudatari con il passare del tempo aggiunsero delle sovrastrutture: nel corso del XV secolo gli Sforza edificarono la cerchia muraria per proteggere il villaggio dai Veneziani. Tuttavia la costruzione non venne completata e in alcuni punti le mura vennero chiuse con dei terrapieni; i Veneziani approfittarono di queste falle nel sistema difensivo, riuscendo a conquistare il borgo per due volte.

Nel medesimo secolo di fronte al castello venne innalzata la chiesa di S. Marta, la cui funzione iniziale fu quella di chiesa collegata al castello. Risale ai primi decenni del XV secolo anche l’apparizione della Madonna del riposo, che portò alla realizzazione del santuario a lei dedicato.

Dopo la fine degli Sforza (1535) il ducato di Milano passò agli spagnoli e agli inizi del ‘700 agli austriaci.

Agli ultimi anni del XVIII sec. risale la ricostruzione della parrocchiale di Santa Margherita in forme neoclassiche, in sostituzione della chiesa medievale ormai rovinata dal tempo.

Nel 1868 Pandino divenne comune unitamente alle frazioni di Nosadello e Gradella.

Nel 1928 venne inaugurato il monumento ai caduti al centro di Piazza Vittorio Emanuele III, di fronte al castello, in occasione del decennale della vittoria italiana nella prima guerra mondiale. Il monumento è noto come Fredo: i pandinesi hanno nominato così il soldato impegnato a scagliare il masso contro l’aquila ai piedi della roccia.

Il monumento ai caduti è una tappa dell’itinerario dedicato alle scene del film Chiamami col tuo nome girate nel territorio cremasco.