Cascina Stella
A due chilometri da Castelleone, prendendo la strada che dalla Paullese si dirige verso San Latino e Gombito, si può raggiungere il Bosco didattico della Provincia di Cremona e l’annessa Cascina Stella dove è ospitato un interessante percorso che racconta la storia evolutiva del paesaggio della nostra pianura, a partire dal Golfo padano, che la inondava fino a un milione e mezzo di anni fa, per giungere sino all’epoca attuale.
Ci si trova al margine occidentale della Valle del Serio Morto: una valle fluviale abbandonata dal corso principale del Serio circa otto secoli fa. E proprio su una porzione di questo territorio, mosso da salti di quota di una decina di metri, tra scarpate morfologiche e fondovalle, si sviluppa il Bosco didattico, allestito a partire dal 1987: una vasta area provvista di camminamenti e di punti di osservazione che consente di prendere confidenza, nel corso delle stagioni, con la flora e la fauna caratteristiche del nostro ambiente naturale. Una sorta di parco-catalogo, delle specie arboree e arbustive della regione padana centrale, qui raccolte e dislocate, secondo le loro esigenze ecologiche, a riprodurre lembi di bosco, di radura, di arbusteto, così come si troverebbero in ambienti spontanei indisturbati, insieme al variegato corteggio dalla flora erbacea caratteristica di ciascuno di questi ambiti naturali.
Dedicato in prima istanza alle scolaresche di ogni ordine e grado e alla didattica naturalistica, il luogo è aperto anche al pubblico più esteso, di norma, nel pomeriggio di ogni seconda domenica del mese e di tutte le domeniche di maggio, con la possibilità di essere accompagnati dalle Guardie ecologiche volontarie della Provincia di Cremona.
Cascina Stella
Annesse al Bosco didattico e fulcro di un’area circostante, fatta di boschi e di radure estesi su una quarantina di ettari, si trovano le strutture di Cascina Stella. Il luogo, già sede di un convento dei frati Minimi di San Francesco di Paola tra il 1604 e la fine del XVIII secolo, è da individuare con la medievale curtis di Manzano, che qui ebbe il suo centro focale nella chiesa di Santa Maria de Manzano (poi detta ‘della Stella’) di cui sono emerse le tracce sotto l’attuale portico settentrionale.
Adibita in seguito a corte agricola, fu acquistata nel 1995 dalla Provincia di Cremona e ristrutturata al fine di trasformarla in sede ecomuseale e predisporvi alcuni percorsi illustrativi della storia evolutiva del paesaggio padano nonché dei paesaggi fluviali di Adda, Serio, Oglio e Po.
Negli spazi allestiti si può, pertanto, ripercorrere idealmente l’evoluzione della nostra pianura, da quando tra Prealpi e Appennini si stendevano le acque marine, passando attraverso le ere glaciali e interglaciali con le relative testimonianze faunistiche fossili, fino alla comparsa dell’uomo, che sarebbe divenuto, da quel momento in poi e in modo progressivo ma esponenziale, un formidabile fattore di modificazione dell’ambiente e produttore di nuovi paesaggi.
Passando attraverso le epoche preistoriche documentate in territorio provinciale, dal neolitico alle diverse età del bronzo e del ferro, si giunge all’epoca romana, alle centuriazioni, allo sviluppo del sistema viario, all’importazione di specie botaniche di rilevanza economica e così via, per passare all’alto e al basso medioevo, con le trasformazioni connesse, la graduale deforestazione per fare spazio alle aree agricole, gli insediamenti che formano tuttora il nucleo storico dei nostri paesi, e approdare, infine, ai paesaggi attuali.
In un altro comparto si può, invece, analizzare il paesaggio dei nostri fiumi maggiori, anche attraverso il percorso virtuale di ciascuno di essi, dalla sorgente alla foce, proiettato in quattro grandi schermi. Sezioni arboree, ciottoli dei greti fluviali, diversi da fiume a fiume, una piccola raccolta faunistica e altri apparati completano il percorso.
Una visita interessante, senza dubbio, tesa a far conoscere la vita e la millenaria storia del nostro ambiente di vita quotidiano, che attraversiamo ogni giorno senza conoscerlo e senza avere precisa coscienza di quale lungo percorso temporale e fisico lo abbia plasmato e condotto fino a noi: coscienza che, oltre ad arricchire culturalmente, innescherebbe senz’altro maggior rispetto e più consapevoli modalità di gestione e di utilizzo nei suoi confronti.
Informazioni
Castelleone (CR)
Aperto di norma la seconda domenica del mese dalle 14.00 o su appuntamento