Il presepe dei Sabbioni

Allestito nel popoloso quartiere dei Sabbioni, all’angolo fra le vie Rossi Martini e Caprotti, grazie alla geniale e meritata intuizione di un appassionato gruppo di volontari, il ‘Grande presepe della civiltà contadina‘ è a totale disposizione dei visitatori dalla Vigilia di Natale sino alla fine di gennaio.

La tradizione francescana (la parrocchia dei Sabbioni è retta infatti dai frati cappuccini) ha favorito l’incredibile sviluppo di questa iniziativa davvero singolare, partita inizialmente come una semplice gara di addobbi natalizi. Allestito oggi su un’area all’aperto di circa 3000 metri quadri, il presepe-esposizione, ha potuto contare nelle passate edizioni su oltre trentamila presenze.

Si tratta di una ricostruzione estremamente fedele del mondo e della vita contadina, ambientata nella prima metà del Novecento, così come si svolgeva nei paesi rurali del Cremasco. Vi sono disposte in scenografie suggestive qualcosa come 300 riproduzioni fra uomini e animali, tutti rigorosamente a grandezza naturale: le statue, scolpite in legno e in gesso e modellate con maestria, dimostrano un amore e un’attenzione per i particolari quasi maniacale.

Gli organizzatori, da un lato attraverso una paziente ricerca e raccolta degli utensili e degli attrezzi d’epoca, dall’altro grazie a uno studio accurato dei costumi e delle usanze di cascina, fanno rivivere ogni anno non solo un vero e proprio villaggio contadino, ma sanno anche ricreare un’atmosfera certamente lontana eppure familiare. Senza retorica e nostalgie ma con un chiaro appello alla memoria collettiva, si torna a vivere il Natale povero delle passate generazioni, le emozioni perdute del trasloco di San Martino, le immagini antiche dei lavoratori itineranti: gli spazzacamini e i calderai, i cestai e gli arrotini, i menalatte, le lavandaie e i carrettieri, insieme con il domatore di orsi.

Si respira l’aria delle botteghe artigianali; il fabbro, il falegname, il sellaio e il droghiere sono tutti all’opera, immersi con naturalezza nelle loro faccende quotidiane, che oggi ci appaiono per certi aspetti straordinarie. Il mulino con la pesante macina, la stalla con i vari animali, la scuola con la maestra e i bambini, il forno comunitario, la ruota degli esposti costituiscono altrettanti piccoli pezzi di storia e ricompongono il mosaico di una passata identità.

Tante presenze coronano il gruppo centrale della Natività, composto di una grotta-stalla, che polarizza l’attenzione per la sua spettacolare coreografia. I riflessi luminosi del pallido sole invernale e le ombre notturne rischiarate dalle fiamme dei falò producono magiche suggestioni. É un viaggio affascinante, un recupero dei ricordi.

In questo straordinario museo etnografico l’aspetto didattico è naturalmente favorito. Gli oggetti escono dal loro forzato anonimato e, riportati al primitivo contesto, recuperano i ruoli specifici delle funzioni cui erano inizialmente destinati. L’approccio educativo desta l’interesse specialmente dei più giovani e così la memoria si trasmette.

L’entrata è libera e ai visitatori viene offerto il vino caldo speziato, con chiodi di garofano e cannella, per temprarsi contro il freddo stagionale.

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Informazioni

Via Caprotti, 1, Crema (fraz. Sabbioni)

www.presepedeisabbioni.it

Ingresso a offerta libera