SS. Filippo e Giacomo

Il primo edificio fu iniziato nel 1188 quando venne fondato il nuovo borgo franco di Castelleone. Della chiesa romanica restano oggi solo poche porzioni di muratura nella parte inferiore del campanile, nell’antica sagrestia a esso addossata e nel corridoio che collega la chiesa con la canonica.  L’edificio attuale fu costruito a partire dal 4 maggio 1517 su progetto di Agostino de Fondulis (Crema, 1460 circa – 1521 circa). Secondo le fonti locali, la costruzione si protrasse fino al 1551.

Si tratta di un edificio che pur nel tradizionale impianto longitudinale a tre navate, mostra nell’articolazione della navata centrale l’uso di un partito alla romana ritmato da semipilastri fortemente aggettanti, che scandiscono lo spazio proseguendo negli archi trasversi delle volte. Questa articolazione dell’alzato mostra il consolidarsi in area lombarda di un linguaggio ormai divenuto parte dello spirito del luogo (si pensi a San Sigismondo a Cremona e ad alcune soluzioni bramantesche milanesi) e l’adesione al linguaggio all’antica, dispiegato anche nei raffinati capitelli in terracotta e nelle ricche cornici che adornano anche esternamente gli oculi e le trabeazioni sommitali.

La facciata è suddivisa da paraste, con timpano centrale e semitimpani laterali, che sembra la semplificazione di un tipo di origine forse bramantesca, diffusosi in area lombarda ed emiliana a partire dagli anni novanta del XV secolo.

All’interno si conservano numerose opere d’arte.

Nella quinta campata della navata destra si trova una tela raffigurante la Madonna del Carmelo con i santi Margherita, Maria Maddalena, Filippo e Giacomo (1640), opera di Luigi Miradori detto il Genovesino (Genova, 1605 circa – Cremona, 1656 circa).

Nella cappella a destra dell’altar maggiore, è custodito un Cristo risorto (1546) di Giulio Campi (Cremona, 1502-1572). Sulla parte di fondo dell’abside dell’altar maggiore è collocata una tela raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Filippo e Giacomo (1643) opera firmata di Gian Giacomo Barbelli (Offanengo, 1604 – Calcinato, 1656). Nella cappella a sinistra del presbiterio, nella parte alta della macchina d’altare, si trova una tela raffigurante la Morte di san Giuseppe opera di Angelo Massarotti (Cremona, 1654-1723).

Nella cappella della quinta campata della navata sinistra, all’altare Sant’Omobono di Francesco Arata (Castelleone, 1890-1956); alla parete sinistra, San Bartolomeo di Marco Antonio Ghislina (Casalmaggiore 1676 – Gussola 1756).

Nella terza cappella, alla parete sinistra, il San Taddeo di Marco Antonio Ghislina e lo Sposalizio mistico di santa Caterina di Gervasio Gatti (Cremona, 1548 circa – 16301 circa). A fianco dell’altare si trova la parte inferiore di un polittico raffigurante la Madonna col Bambino, san Francesco e il beato Amedeo Menez de Silva databile attorno al 1517, opera del pittore spagnolo Pedro Fernández (Murcia, 1480 circa – dopo il 1523) fortemente influenzato da Bartolomeo Suardi detto Il Bramantino (Bergamo, 1465 circa – Milano, 1530). Gli altri scomparti del polittico sono conservati al Museo Civico Ala Ponzone di Cremona.

Alla parete sinistra della cappella sono appesi lo Sposalizio della Vergine di Angelo Massarotti (Cremona, 1654-1723); la Deposizione di Cristo del cremasco Vittoriano Urbino (+ 1596); San Paolo di Marco Antonio Ghislina.

Nella seconda cappella, alla parete sinistra Madonna del Carmelo con Dio Padre e i santi Giuseppe, Anna e Teresa d’Avila, attribuita a Federico Bianchi (Milano o Masnago, 1635-1719); alla parete destra l’Assunzione di Maria, tela seicentesca del pittore cremasco Bernardino Fusario. L’opera in origine era collocata sull’altar maggiore della chiesa di Santa Monica a Crema. Fa acquistata dalla parrocchiale di Castelleone fra il 1807 e il 1811 a seguito della soppressione del monastero femminile agostiniano.

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Informazioni

Piazza del Comune, 7

Castelleone (CR)

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