Il santuario di Santa Maria della Misericordia fu edificato tra il 1513 e il 1525 su progetto di Agostino de Fondulis (Crema, 1460 circa – 1521 circa) fuori dall’abitato di Castelleone, nel luogo in cui la Vergine era apparsa alla contadina Domenica Zanenga (1511).
Il campanile fu costruito nel 1575. Il santuario fu edificato per volontà della Magnifica Comunità di Castelleone: era dunque un tempio civico.
Solo nel 1617 fu affidato ai frati agostiniani che nel 1619 costruirono il chiostro e il convento. Nel 1780 il cenobio fu soppresso per ordine dell’imperatore d’Austria Giuseppe II d’Asburgo-Lorena (Vienna, 1741 – Vienna, 1790) e il santuario fu amministrato dal clero secolare.
Nel 1909-10 per accogliere un maggior numero di pellegrini, la chiesa fu prolungata con l’aggiunta di una campata davanti alla facciata. Il progetto fu realizzato dall’ingegner Francesco Valcarenghi.
La chiesa ha navata unica con capocroce triconco, ovvero dotato di tre absidi semicircolari, con catini decorati all’antica; il presbiterio è coperto da una cupola racchiusa in un tiburio poligonale a tredici lati. L’esterno presenta motivi architettonici e decorativi in terracotta che conferiscono ritmo alle pareti: sui fianchi della navata, percorsi da semipilastri con capitelli con scanalature e teste di cherubini, vi sono rincassi contenenti nicchie con targhe e oculi ciechi, secondo un vocabolario caro a De Fondulis, che se ne servì in altre opere. Lo stesso trattamento delle superfici è sui lati delle absidi poligonali: qui però le finestre lasciano il posto a specchiature d’intonaco decorate a tondi e losanghe. Anche il tiburio slanciato, scandito da paraste, è forato da oculi e arricchito da riquadri. La facciata, pure in stile, è frutto di rifacimenti novecenteschi, quando l’edificio fu allungato di una campata a ovest.
All’interno si segnalano i dipinti presenti nelle nicchie del tamburo raffiguranti Cristo e i dodici Apostoli, probabile opera del pittore spagnolo Pedro Fernández (Murcia, 1480 circa – dopo il 1523) fortemente influenzato da Bartolomeo Suardi detto Il Bramantino (Bergamo, 1465 circa – Milano, 1530).
I Quattro Evangelisti (1838) nei pennacchi sono opera del pittore castelleonese Pietro Mariani.
Sopra l’altar maggiore si conserva una statua lignea della Madonna col Bambino realizzata nel 1560 dallo scultore cremonese Giovan Paolo Maltempo. Nata come opera a tutto tondo, in seguito si decise di farne una statua vestita andando a rimuovere parti del panneggio del busto e delle braccia.
Alle pareti laterali del presbiterio sono appesi una Deposizione e una Resurrezione di Cristo (1862) opere di Angelo Bacchetta (Crema, 1841-1920).
Le cappelle presenti nei bracci del transetto presentano affreschi realizzati dal castelleonese Giovanni Battista Dordoni (+1599) raffiguranti la Crocifissione (1573, a sinistra) e l’Ascensione (1580, a destra). Poco dopo la realizzazione, furono coperti con tele, oggi poste di lato. La Crocifissione (1582) si deve a Gian Paolo Pesenti, detto il Sabbioneta, mentre non si conosce l’autore della Trasfigurazione.
Informazioni
Viale Santuario
Castelleone (CR)
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