L'ingresso orientale alla Città
Porta Serio è la porta orientale della città. Deve il suo nome al fiume che scorre poco fuori dal centro storico.
All’inizio del XIX secolo nell’ambito di un progetto di riqualificazione generale del perimetro della città reso necessario dal mutare dei tempi, la Municipalità deliberò di rifare la porta orientale, che si apriva in direzione di Brescia, Bergamo e Cremona, e la porta occidentale, aperta sulla direttrice di Lodi e Milano.
Al posto dell’originaria porta militare di aspetto semplice e austero, fra il 1805 e il 1807 su progetto dell’architetto Faustino Rodi (Cremona, 1751-1833) venne costruita in stile neoclassico l’attuale Porta Serio, monumentale e imponente.
La facciata interna è abbellita da quattro statue di Guerrieri, opera di Orazio e Francesco Marinali, artisti bassanesi della seconda metà del sec. XVII. Tali statue rappresentano un esempio di reimpiego di opere che originariamente ornavano i palazzi nobiliari della città dai quali erano state rimosse nei giorni di insurrezione rivoluzionaria del 1797 dovuti all’arrivo dei Francesi e alla conseguente caduta del governo veneziano.
Le due statue che coronano la facciata esterna, invece, sono Allegorie della Francia e dell’Italia e sono espressione della statuaria neoclassica locale. La porta era raccordata alle mura tramite gli Uffici del Dazio e della Guardia Civica che vennero abbattuti nel 1919 per rendere più fluida la comunicazione fra l’interno e l’esterno del centro storico.
Ai lati si possono ancora vedere ampi tratti delle mura venete (1488-1509) in mattoni. A sud della porta si trova il bastione di Porta Serio, mentre a nord, le mura proseguono fino alla zona un tempo occupata dal castello di cui rimane ancora il fossato difensivo. Il corso d’acqua abbellisce oggi i Giardini Pubblici realizzati a partire dal 1858 sul luogo un tempo (fino al 1822) occupato dal bastione maggiore della rocca.
Il Castello di Porta Serio costituiva il principale nucleo difensivo della città. Costruito a partire dal 1335 su precedenti strutture documentate dall’inizio del XII secolo, fu successivamente modificato per adattarlo alle mutevoli esigenze belliche. Le sue strutture raggiungevano uno spessore di nove braccia ed erano protette dal fossato bagnato dalla roggia Fontana che ancora oggi percorre lo stesso tracciato di un tempo. Nel 1803 un decreto considerò Crema città aperta e, venute meno le esigenze difensive, il castello fu ceduto a privati che a partire dal 1809 lo smantellarono e lo utilizzarono come cava di laterizi.
All’esterno della porta si trova il piazzale delle Rimembranze: di forma ellittica, venne realizzato nel 1817 come raccordo monumentale tra l’ingresso alla città e il viale che conduce alla basilica di Santa Maria della Croce. Uno dei fuochi dell’ellissi è occupato da una fontana, mentre l’altro da un monumento che commemora i caduti della Prima Guerra Mondiale (1915-1918), realizzato nel 1925 da Armando Merighi (Bologna, 1861 – Soncino 1934). Le iscrizioni poste sulla base della colonna ricordano i nomi di 121 Cremaschi morti durante il conflitto.
Informazioni
Piazza Garibaldi
Piazzale delle Rimembranze