Parco Regionale del Serio

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Il fiume del territorio

Il Parco del Serio è un parco naturale che si sviluppa da Seriate lungo il fiume Serio fino alla sua foce nell’Adda. La sua istituzione risale al 1973 quando le province interessate espressero la loro volontà di tutelare l’ambiente fluviale seriano. Questa proposta si concretizzò nel 1985 con la costituzione del Parco regionale (L.R. 70/1985).

Geologia e Geomorfologia

Il fiume Serio si snoda in direzione nord-sud con un solco vallivo variamente inciso nel livello fondamentale della pianura e rappresenta l’asse del parco. La morfologia fluviale varia nettamente da nord a sud.

Nella zona nord, alta pianura, il fiume presenta un alveo ‘braided’, dilatato con vari rami delimitati da banchi alluvionali allungati nel senso della corrente; la permeabilità di questi depositi provoca talora l’infiltrazione totale delle acque nel sottosuolo. Qui si sviluppa la fascia centrale dei fontanili.

Nella parte sud, per la minore permeabilità dei depositi (argilla e limo), il fiume si ricompone in un unico alveo ad andamento meandriforme con un solco stretto e inciso tipico della ‘valle a cassetta’. Sopravvivono in quest’area interessanti ambienti umidi: le lanche e le morte.

Vegetazione

La copertura arborea che caratterizzava nel passato il territorio seriano è oggi sostituita da un’esigua vegetazione boschiva dominata dalla robinia e da altre specie esotiche che hanno preso il sopravvento sulla flora autoctona, stravolgendo il paesaggio botanico del fiume. Sono presenti circa 100 specie tra alberi, arbusti e lianose, di cui almeno 30 autoctone.

Tra gli alberi sono da ricordare i salici, i pioppi, gli aceri e le più rare querce, mentre tra gli arbusti il sanguinello, il sambuco, il biancospino e la rosa selvatica.

Limitata è invece la presenza di vegetazione palustre (tife, giunchi).

 

Fra le erbacee si segnalano, quale ultima testimonianza di antichi boschi, il mughetto, il dente di cane, il bucaneve e la rosa di natale. Di particolare significato la presenza di alcune specie di orchidee.

Fauna

L’ittiofauna (circa 30 specie) si differenzia in relazione al regime idrologico: a nord è tipica di acque correnti poco profonde a fondo ciottoloso, mentre nel tratto centrale e a sud di acque più profonde e a corrente più lenta.

Tra gli invertebrati si annoverano le libellule, le farfalle e alcuni macroinvertrebrati acquatici.

A forte rischio di scomparsa tutte le specie di anfibi (tritoni, rospi, salamandre, raganelle e l’endemica rana di Lataste) e i rettili.

L’avifauna conta circa 140 specie rilevate, di cui 40 nidificanti. Da segnalare la presenza della pavoncella (Vanellus vanellus), simbolo del Parco, e del pendolino (Remiz pendolinus).

I mammiferi sono poco conosciuti e rilevati: diffusi sono il riccio, la talpa, la lepre e il coniglio. In forte aumento la volpe, mentre donnola, tasso, faina e puzzola sono più rare, come pure ghiro e moscardino.

Riserva Naturale Palata Menasciutto

Tra Pianengo e Ricengo è situata la Riserva Naturale Palata Menasciutto, ambiente di grande pregio, fondamentalmente ripariale, chiuso tra due rami fluviali morti e intersecato dal Serio vivo.

La presenza di lanche fluviali, la ricchezza di vegetazione, la varietà di habitat e la consistenza del popolamento animale sono le caratteristiche essenziali della Riserva.

 

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Informazioni

Accesso da via Sinigaglia 14, Crema

Itinerari nel parco