Villa Albergoni

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Villa Albergoni già Vimercati Sanseverino a Moscazzano

La villa fu costruita sulle rovine di un edificio militare, in una posizione strategica sopra l’altura che domina la zona paludosa un tempo occupata dal letto del fiume Adda, poi spostatosi più a occidente.

Moscazzano doveva essere un borgo fortificato almeno dal Quattrocento e sappiamo per certo che nel 1499 fu affidato come feudo a una delle più ricche famiglie cremasche, i Vimercati. A quest’epoca dovrebbe risalire la prima costruzione dell’abitazione. Nel 1520 Sermone Vimercati sposò Ippolita Sanseverino, figlia di un generale del duca Galeazzo Maria Sforza, unendo al proprio cognome quello della moglie e dando così origine ai Vimercati Sanseverino. Attorno al 1551-52 la famiglia commissionò al pittore Aurelio Buso (Crema, 1505 circa – post 1582) gli affreschi di alcune sale della villa.

L’edificio rimase di proprietà della famiglia fino al 1823 quando, in assenza di eredi maschi, passò ad Angelo Griffoni Sant’Angelo, figlio di Angelo Vimercati Sanseverino. Nel 1853 anche questo casato si estinse e la dimora subì vari passaggi di proprietà fra cui le famiglie Premoli, Perletti e infine, nel 1877, Stramezzi. Nel 1958 la villa fu acquistata dagli Albergoni, che da allora ne sono i proprietari. Oggi la casa non è abitata. È quindi possibile ammirarla solo esternamente tramite il grande cancello.

La villa si presenta come un blocco quadrato, risalente al Cinquecento, compatto molto severo e austero con due facciate entrambe divise in due livelli. Le due torrette poste agli angoli nord-est e sud-ovest furono aggiunte nel Sei-Settecento.

Il prospetto nord si apre con un portale d’ingresso decorato a bugnato preceduto da un protiro in muratura anch’esso decorato a bugnato, sopra il quale è collocato un piccolo grazioso terrazzino delimitato da una ringhiera in ferro battuto. Ai lati del portoncino e al secondo piano troviamo quattro finestre decorate a bugnato con una forma a ventaglio sopra l’architrave.

La facciata sud si apre sul giardino e si presenta simile all’altra facciata con la differenza che manca il protiro ed è preceduta da un’elegante scalinata settecentesca decorata da statue.

Sul lato est è presente una piccola ala di servizio.

Circonda la villa uno splendido parco che conserva l’impianto progettato da Paolo Stramezzi (Moscazzano, 1884 – Cannes, 1968). Un viale di ippocastani conduce al palazzo, davanti al quale si ergono quattro tigli. Molti sono gli spazi erbosi, le ortensie e una serie di alberi, tra cui pioppi e sophore japoniche.

Dall’ingresso principale ci si immette direttamente in un bocchirale su cui si aprono tre porte per lato. A destra la prima sala, che un tempo ospitava il biliardo, conserva delle antiche decorazioni a grottesche cinquecentesche.

Le due porte successive conducono al salone principale, in questo locale Aurelio Buso decorò le lunette del soffitto. Del ciclo di affreschi oggi si conservano due lunette e mezzo purtroppo molto rovinate, perché in passato martellinate e ricoperte da calce. Il resto del soffitto fu decorato nell’Ottocento con quadrature in stile impero. Al centro sono raffigurati Bacco e Arianna.

Sul lato sinistro del bocchirale si accede all’attuale biblioteca. La seconda porta conduce allo scalone dove sopravvivono lacerti di grottesche sempre opera di Aurelio Buso. La terza porta a sinistra conduce all’antica sala da pranzo che conserva sulle pareti, paesaggi realizzati da Luigi Manini (Crema, 1848 – Brescia, 1936) in un periodo compreso fra il 1866 e il 1873 circa. La volta è decorata a grottesche dello stesso Manini. Non è chiaro se il pittore sia intervenuto ridipingendo una precedente decorazione di Buso oppure realizzandola ex novo ispirandosi all’artista manierista.

 

Nel 2016 la villa è stata usata come set per girare numerose scene del film di Luca Guadagnino Call Me by Your Name, presentato nel 2017. Lo sceneggiatore della pellicola, James Ivory, ha ottenuto il premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale.

L’enorme successo di pubblico ottenuto dal film in tutto il mondo è all’origine della crescita esponenziale del turismo internazionale nel territorio cremasco.

Villa Albergoni è una tappa dell’itinerario sulle tracce di Elio e Oliver, i protagonisti del film di Guadagnino, nel territorio cremasco.

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Informazioni

Moscazzano (CR)

Residenza privata