Palazzo Pretorio

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Il Palazzo Pretorio e la Torre Guelfa sono un punto di riferimento

L’esistenza di un palazzo comunale probabilmente situato nel luogo dell’attuale Palazzo Pretorio è attestata per la prima volta nel 1211. In seguito fu ampiamente rimaneggiato fino a raggiungere l’aspetto attuale. Ciò che tuttora mantiene forme medievali è la Torre Pretoria o Torre Guelfa.

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Il Palazzo Pretorio
Il Palazzo Pretorio come oggi possiamo ammirarlo risale al 1553-55 e fu eretto per volontà degli amministratori veneziani  per ospitare sia la residenza del funzionario che ricopriva sia il ruolo di podestà (governatore civile) che quello di capitano (governatore militare) della città. L’edificio era, inoltre, sede del Consiglio cittadino, luogo di rappresentanza e di giustizia: qui infatti si adunava l’Alta Corte Pretoria, composta da podestà, camerlengo e giudice.

Durante il Seicento e il Settecento l’edificio fu rimaneggiato: in particolare nel 1634 il podestà Marco Antonio Falier fece realizzare il sontuoso e ricco portale d’onore in marmo Botticino opera di lapicidi bresciani.

Lo scalone dà accesso alla ‘Sala dei ricevimenti’, situata al primo piano, utilizzata per gli eventi ufficiali del Comune di Crema. È ornata da stucchi seicenteschi e da ritratti dei podestà databili dal XVII al XIX secolo. Il soffitto è oggi decorato con dei cassettoni lignei rinascimentali, un tempo recava gli affreschi (1553), purtroppo perduti, di Carlo Urbino (Crema, 1525-1585) che fu chiamato dal podestà Alvise Mocenigo per rappresentare la scena della vittoria che Renzo da Ceri riportò sui milanesi durante la battaglia di Ombriano (1514).

Al primo piano, nell’angolo nord-ovest, affacciata su via Frecavalli si trova la ‘Sala del Consiglio Comunale’ che conserva i ritratti di dieci podestà, sette dei quali sono opera del pittore Gian Giacomo Barbelli (Offanengo, 1640 – Calcinato 1651). Questa sala è anche detta ‘Sala degli Ostaggi’ dal soggetto dell’imponente dipinto che campeggia su una delle sue pareti. La tela è opera del pittore cremasco Giuseppe Perolini (1925-2011). Il soggetto richiama l’episodio degli Ostaggi cremaschi: fra il 1159 e il 1160 le truppe dell’imperatore Federico I Barbarossa e delle città sue alleate – Cremona, Pavia e Lodi – strinsero d’assedio Crema, schierata con Milano. Le difese, però, erano solide e gli abitanti resistevano indomiti. Per cercare d’impedire che le macchine d’assedio fossero distrutte dai proiettili e dal fuoco dei difensori, gli imperiali vi legarono sopra, come scudi umani in senso letterale, Cremaschi e Milanesi fatti prigionieri in precedenza. Questi, però, invitarono coraggiosamente gli assediati a non curarsi di loro e a continuare a distruggere le macchine.

Al pian terreno si trova la galleria, nota come ‘Famedio’, dove trovano posto monumenti celebrativi di importanti cittadini cremaschi.

La Torre Pretoria
La Torre Pretoria, secondo la storiografia cinquecentesca, fu costruita nel 1286 dalla fazione guelfa allora al potere, per questo è detta anche ‘Torre Guelfa’. Si presenta come un felice connubio di elementi medievali, che dominano la parte alta, e rimandi rinascimentali che si possono riscontrare nelle due finestre quadrate decorate a bugnato.

Al centro campeggia l’altorilievo del leone di San Marco, originariamente collocato su Porta Ripalta, dalla quale venne rimosso in epoca di dominazione francese (1509-1512) per essere, solo successivamente, murato sulla torre.

All’altezza delle due finestre con balconcino in ferro battuto si trovano due stemmi dei podestà che si collocano in continuità con la serie del Palazzo comunale.

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