S. Domenico

Tutti i luoghi

Teatro e Musica si fondono

La struttura rinascimentale dell’ex monastero domenicano (chiesa, chiostri, refettorio, convento) ospita oggi la sede della Fondazione San Domenico che gestisce il Teatro cittadino e la Civica Scuola Musicale Luigi Folcioni.

Il convento di San Domenico fu fondato nel 1332 da fra’ Venturino de Apibus da Bergamo in prossimità di una cappella dedicata a san Pietro Martire, donata all’ordine dei Frati Predicatori o Domenicani insieme ad alcune case di proprietà dei nobili De Mandoli. L’attuale edificio fu costruito tra il 1465 e il 1471 inglobando le absidi della chiesa trecentesca. Fu sede dell’Inquisizione di Crema. Il convento fu soppresso nel 1798 e il complesso cambiò più volte destinazione (casa di cura, caserma, cinema, scuola, palestra…) fino al 1999 quando fu adibito a teatro. Da questa chiesa proviene la tela raffigurante il Battesimo di Cristo (1539) opera di Vincenzo Civerchio (Crema, 1470 circa – 1544 circa) ora conservata nella Pinacoteca dell’Accademia Tadini di Lovere; la tela raffigurante la Decollazione del Battista, oggi nella chiesa di San Giovanni Battista a Saronno, opera di Jacopo Negretti, detto Palma il Giovane (Venezia, 1548/1550 – 1628).

Nel 1523 fu priore del convento il celebre scrittore di novelle Matteo Bandello (Castelnuovo Scrivia, 1484 circa – Bazens, 1561).

La facciata dell’edificio, a capanna e tripartita verticalmente, mostra caratteri architettonici che sono debitori del modello del Duomo cittadino, con una galleria di archi retti da colonne che segue l’andamento dei due spioventi. In corrispondenza della campata centrale è una grande finestra circolare fiancheggiata da due bifore, che a sua volta sormonta un’altra galleria.

L’interno della ex chiesa è a navata unica sorretta da archi ogivali trasversi, impostati su semipilastri dotati di terminazione a tronco di cono al di sotto dei capitelli. Gli archi sono decorati con un motivo a opus scutulatum bianco e nero, forse riferimento ai colori dell’ordine; gli intradossi presentano invece finte bugne dipinte.

L’antico refettorio, oggi foyer del teatro, ha nelle lunette tondi affrescati con i ritratti di Santi domenicani, opera di un pittore cremasco e databili attorno al 1505.

Sono ancora visibili i due chiostri di cui restano i portici, con pilastri poligonali in cotto che sorreggono archi ogivali o a tutto sesto, e la sala capitolare.

Nei corridoi interni è possibile ammirare i cartoni preparatori dei dipinti che Angelo Bacchetta (Crema, 1841-1920) e Luigi Manini (Crema, 1848 – Brescia, 1936) realizzarono per il Teatro Sociale, distrutto da un incendio nel 1937.

Vedi mappa

Informazioni

Piazza Trento e Trieste, 6

www.teatrosandomenico.com

Fondazione

Via Verdelli, 6 – tel 0373-85418