Il Marzale

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Il santuario della Beata Vergine del Marzale a Ripalta Vecchia

Ripalta Vecchia è una frazione del Comune di Madignano. Procedendo per circa 1,5 km a sud dell’abitato, lungo la strada provinciale 52, si giunge al Santuario della Beata Vergine del Marzale.

Oggi il paese e l’abitato si trovano sulla sponda sinistra del Serio, ma fino al XIII secolo il fiume scorreva più a nord-est, separando Ripalta Vecchia da Madignano. Tale antico corso è oggi noto come valle del Serio Morto. Ripalta Vecchia e il Marzale si trovano ancora oggi su una cresta di terra che separa le due valli fluviali. Il fenomeno è ben visibile proprio presso il santuario: a ovest, davanti alla facciata, si trova l’attuale valle del Serio, raggiungibile tramite una scalinata. Dall’altro lato, procedendo verso Madignano lungo la strada recentemente costruita, si nota un dislivello, meno accentuato, ma comunque ben evidente.

Le prime attestazioni di insediamenti nella località dove sarebbe sorto il santuario, ci vengono dagli scavi archeologici. Quelli condotti nel 1960 hanno individuato tombe datate genericamente al periodo tardo antico (III-VI secc.). Durante i restauri eseguiti nel 1972 furono individuate tre tombe sotto il pavimento assegnabili all’alto medioevo (VI-XI secc.). Infine gli scavi del 1985 nella cappella a destra dell’altar maggiore hanno messo in luce tre tombe di epoca longobarda (VII sec.).

Fra le murature oggi visibili, le più antiche sono l’arco che immette nella cappella a sinistra, databile fra il 1125 e il 1175 circa, e una parte della base all’interno della torre campanaria, databile al 1190-1220 circa. La prima menzione documentaria dell’esistenza della chiesa, risale, invece, al 1202 quando in un campo presso l’edificio, fu sancita una tregua di cinque anni alla secolare guerra fra Cremaschi e Cremonesi. Il resto delle murature sono tutte successive al XIII secolo. La chiesa trecentesca era probabilmente di lunghezza maggiore dell’attuale, ma nel Quattrocento una piena del Serio fece franare la facciata che fu ricostruita più indietro.

Situato in uno splendido contesto ambientale, lungo la strada alberata che collega Ripalta Vecchia con Ripalta Arpina, il santuario si affaccia sulla valle del Serio a cui si accede attraverso un arco che dà accesso alla ‘scala santa’.

 

Alla base della scalinata, si trova un’edicola votiva che segna il luogo dove sarebbe avvenuta un’apparizione miracolosa della Vergine. L’episodio è rappresentato da un affresco settecentesco contenuto al suo interno. Risalendo, nel recinto erboso che affianca il santuario, già cimitero, si trova un’altra edicola con affreschi settecenteschi raffiguranti le Anime del purgatorio.

La chiesa è circondata sui lati nord ed est da un portico settecentesco. Al di sotto di questo, la parete esterna dell’edificio è decorata con alcune stazioni della Via crucis, le immagini della Madonna addolorata e di San Francesco di Tommaso Picenardi (XVIII secolo). Il campanile risale al Quattrocento.

L’interno ha un’unica navata che termina con tre cappelle. L’arco di accesso alla cappella sinistra è la parte più antica della chiesa, databile alla metà del XII secolo. Nel vano era collocato un Compianto ligneo composto da otto figure, riferibile alla bottega di Urbanino da Surso (Pavia?, 1380 circa – Pavia, 1461 circa) e databile al 1440-50 circa. L’opera probabilmente non era nata per questa chiesa perché le relazioni delle visite pastorali ne attestano la presenza al Marzale solo a partire dal Seicento. Nel 1991 tutte le sculture furono rubate, con la sola eccezione del Cristo. Fra il 1995 e il 1999 le statue furono fortunatamente recuperate e in seguito esposte prima nella parrocchiale di Sant’Imerio a Ripalta Vecchia e dal 2014 nella cripta del Duomo di Crema. Quelle attualmente visibili al Marzale sono copie realizzate in seguito al furto.

L’altar maggiore è decorato con una Madonna del latte (XV secolo) qui trasferita in epoca barocca da una cappella laterale. L’immagine è inserita in una cornice in stucco, seicentesca. L’altare in scagliola è opera firmata da Pietro Solari e datata 1711.

Nella cappella destra sono visibili tre tombe di epoca longobarda, preesistenti alla costruzione della chiesa. Sulla parete sinistra sono conservati alcuni affreschi ex voto risalenti al XIV-XV secolo.

La parete destra è decorata con alcuni riquadri dipinti che riportano la data 1580.

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Informazioni

Strada Provinciale 52

Ripalta Arpina (CR)

Orari soggetti a restrizioni

Visite vietate durante le funzioni